martedì 31 gennaio 2012

Escursione alla Macchiatonda

Quando sei giù, piena di scartoffie e libri, lavorio metodico per una tesi che pare la tela di Penelope fortunatamente ti vedi arrivare a casa bussola che ti coinvolge e travolge nella gita fuori porta a Macchiatonda, una riserva naturale a pochi chilometri da Roma. Così, fatto un allegro hurrà con le mie scartoffie che ricadevano offese in mezzo alla stanza, mi sono catapultata in macchina con lei e Fabrizio verso questa piccola oasi a Nord di Roma.
In effetti man mano che ci allontanavamo dal raccordo sentivamo il profumo acre della campagna abbandonare la fumosa e caotica città ...eccoci noi tre sfrecciare nella panda azzurrina come  tre piccoli Indy eh sì che Spielberg se ci avesse visto avrebbe preso noi al posto di .Harrison Ford, senza contare che c'avrebbe pagato pure meno.



L'oasi è molto bella, 250 ettari di pianura costiera a Nord di Roma, merita un'escursione soprattutto in primavera, adesso il paesaggio è duro e monocromo per via dell'inverno.


Mia nonna quando ero piccola mi diceva che la vita a volte ti fa strane sorprese, anche quando si è tristi capita sempre qualcosa per cui vale la pena non mollare.
Ed uno la casa e la famiglia se li porta dentro.
"Perchè" diceva " quando nasci con l'odore del mare, non è cosa riuscire a starne lontano. Vedrai che il mare ti segue sempre solo per farti ricordare"

Così nel vedere le due marine presenze appollaiate sulla barca rovesciata, per un attimo li confondo con i  miei cormorani che all'uscita mattutina per la pesca mi salutavano infreddoliti, sentinelle silenziose dell'immaginazione.
E sì che casa poi non è così lontana e come al solito nonna aveva ragione ...

venerdì 27 gennaio 2012

Risotto di lenticchie e pesto ...la filosofa del supermercato

A Roma succede sempre qualcosa di estremamente buffo. 
Questo in genere, a me nel particolare il buffo si sposa con il bizzarro e il fantastico.
Le mie amiche mi prendono spesso in giro perché dicono che sono una calamita vivente per le situazioni più assurde. 
Oggi c'è stato sciopero dei mezzi, quindi sono rimasta praticamente bloccata nel mio piccolo ma popolatissimo quartiere, in facoltà non ci sono potuta andare ( dovevo andarci per farmi correggere i capitoli della tesi e finché la mia prof non mi dà il suo benestare io manteco nella mia ansia ) perciò ho cercato di compensare a questa crisi di panico sbrigando  un pò di faccende a casa, tipo "pulizie settimanali" e "riempi il frigo vuoto facendo la spesa".
Ero in fila con la mia pila di buste e bustine in braccio, nell'ordine: lenticchie, riso, pane di segale, biscotti ai frutti rossi, mazzo di cicoria, farina di grano duro rimacinata, primitivo, mandarini, yogurt al caffè, feta e radicchio. Dietro di me un'anziana signora aspettava con pazienza la fila fischiettando.
Tutt'un tratto starnutisco, lo faccio talmente forte che per poco non mi crolla tutta la torre che diligentemente avevo messo in bilico sulle mie braccia e la signora anziana preoccupata mi prende il braccio e sollevandosi sulle punte mi fa " chicca che te sei presa la febbre?
Io: No signora sarà la polvere
E' una signora mingherlina, dal viso dolce dolce, con gli occhi azzurri come due laghetti, le guanciotte tonde e rosa, e gli occhialetti che sembrano incollati sulla punta del naso all'insù, dai lineamenti dolci e pacati.
Lei: Mi marito c ha er raffreddore sa?!
Io: Oh, mi dispiace
Lei: Maddechè nun te devi mica preoccupà pe lui, preoccupate più pe me..du palle a sopportallo..quello è raffreddato e se grida che sta a morì de febbre, poi er raffreddore Je passa e se lo sta a piagne pe altri venti giorni e me sento floscio e me sento stanco...
Io la guardo divertita e le sorrido.
Lei: che ce l'hai il ragazzetto?
Io: No signora non ce l'ho...
Lei: nun te lo fà per carità ..sai che strazio..poi quando te lo piji nun te lo levi più de dosso.
C'aveva ragione mi suocera, che pace all'anima sua diceva: "l'omini sò tutti fiji della stessa bona donna, bona se fà pè dì, insomma na ++++++++++".

MORALE: Non importa dove tu sia o che rapporto con lei tu abbia, una signora anziana, sentirà sempre il viscerale bisogno di spiegarti bene le cose, in maniera brutale ma onomatopeicamente interessante, ovviamente la percentuale che questo avvenga aumenta notevolmente se si vive a Roma. :)



Ingredienti:

4 pugni di riso,
1/2scatola di lenticchie piccole, 
spicchio d'aglio,
cipolla a fette,
1 bicchiere di  vino bianco,
olio extra vergine d'oliva, 
brodo vegetale
1 cucchiaio di pesto di pomodori secchi
1 cucchiaio di pesto di basilico (per guarnire)
sale marino


Fate soffriggere la cipolla e la punta di uno spicchio d'aglio con l'olio extra vergine d'oliva, aggiungete le lenticchie e il riso e rimestate a fiamma vivace, aggiungendo un po' di vino bianco. Poi fate riposare  a fiamma spenta per un quarto d'ora.
Accendete di nuovo la fiamma al minimo, aggiungete un cucchiaio di pesto di pomodori secchi e fate cuocere versando il vino bianco rimasto. Quando ormai il vino si è assorbito aggiungete il brodo vegetale che vi occorre per coprire il riso di almeno due dita e fate cuocere il risotto. 
Servite usando un coppapasta e guarnite il piatto con del pesto di basilico.

giovedì 19 gennaio 2012

Cuori di mele e cioccolato fondente...ascensori

Mi piacciono gli ascensori, stretti, affollati, eleganti, retro'; mi piacciono quelli con le grate a vista  li prendo appena posso mi ricordano quando ero bambina e saltavo sulle reti mi sentivo gigante; li prendo appena posso, quando ho carichi in mano o se arrivata all'università sono in ritardissimo come mio solito per l'appuntamento con la professoressa. Ora, non si può certo dire che io sia superstiziosa, non tanto da essere terrorizzata dai gatti neri o dal passare sotto le scale,quindi sventiamo subito il clichè della ragazza meridionale che cammina portando nella borsetta corni, aglio e cipollame. 
Detto questo giorni fa avevo un appuntamento in un palazzo, piano ottavo: l'ascensore era enorme pieno di luccichii, lo specchio contornava tutte quante le pareti e moquette rossa sul pavimento. Salgo sola, immersa nel silenzio e ne approfitto per ridare ordine ai fogli che portavo in mano e al trucco suicida dopo la barcata di mezzi pubblici. Penso che forse era meglio salire con qualcun altro, è barboso aspettare che si arrivi all'ottavo. Ci metto un'oretta a sbrigare le pratiche e ritorno ad aspettare l'ascensore. Con me entra un nugolo di persone, borsette e ventiquattrore comprese .
 Un signore con la barba pensa bene di divertire gli astanti raccontando la storiella letta sui giornali un po' di tempo fa su quell'ascensore che dal quarto piano precipita per un guasto tecnico al cavo con una decina di persone all'interno. La signora che mi stava davanti comincia a sudare e guardare la moquette terrorizzata, il barbuto continua a dilungarsi sulle urla provenienti dall'ascensore e sull'amministrazione del palazzo tutti in terrorizzato silenzio. 
Allora io: "Vabbè detto questo speriamo che non capiti a noi"
lui:" Oh  ma signorina che poi a loro non successe mica nulla"
io:" Si d'accordo ma la differenza che passa tra loro e noi non è sempre misurabile per cui forse sarebbe il caso di cambiare argomento di conversazione". Così la signora è riuscita a ridere sollevando lo sguardo appiccicato alla moquette e dopo aver allentato la presa dallo scorri mano con la bocca sottovoce si fece uscire un " La ringrazio infinitamente"

CUORI DI MELE E CIOCCOLATO FONDENTE


Ingredienti:
2 tazze di farina manitoba
1 tazza di zucchero
60 grammi di burro
1 uovo intero
cannella
1 cucc.no di  farina 00
cioccolato fondente a tocchetti
sciroppo di mirtillo
sherry
semi di finocchio
mela a tocchetti

Lavorate la  farina con il burro a tocchetti, aggiungete poi l'uovo sbattuto con lo zucchero e lavorate a lungo se vi occorre aggiungete un pò di latte. Fate riposare in frigo per un quarto d'ora. Preparate la sfoglia e andate a rivestire glòi stampi già ben imburrati, preparandovi già la copertura da sistemare una volta ripieni. In padella fate saltare su fiamma vivace le mele con cannella semi di finocchio sherry e goccio di sciroppo di mirtilli con una cucchiaiata d'acqua, prima che si asciughi l'intingolo aggiungete un cucchiaino di farina e spegnete. Aggiungete a freddo il ciuoccolato fondente a tocchetti e riempite gli stampini a cuore, chiudete con la copertura, io mi aiuto con l'albume in modo che i lembi combacino con più facilità. Sistemate a metà la griglia con gli stampi in forno ben caldo, cuoce in poco tempo a fiamma bella vivace.
E' buonissimo da servire con salsa di cioccolato, ma qui stiamo drammaticamente a dieta e ho optato per un più morigerato decoro di sciroppo di mirtilli.

domenica 15 gennaio 2012

Cestini di scarola e pancetta

E' domenica mattina la città dorme, io sonnecchio, ieri serata estenuante tra viuzze di una nuova città che mi ospita e foto da portare in valigia per sentirti un po' più a casa.
Antipasto arrangiato ma abbastanza chic per  cena inaspettata con il vicino :




Ingredienti:

Pasta brisè
1/2 cespo di scarola pulita
uvetta 
pancetta affumicata a tocchetti
sale marino 
olio extra vergine d'oliva
scalogno
vino bianco

Stendete bene la sfoglia di pasta brisè con il bicchiere o un coppa pasta ricavatevi tanti rotondi di pasta. nel frattempo tagliate la scarola e fatela saltare in padella con olio evo, scalogno, uvetta precedentemente ammorbidita sul fornello con una parte di brandy e due di acqua. Aggiungete la pancetta e un goccio di vino bianco, rimestate e spegnete. 
Con il cucchiaio riempite il centro dei cerchi di pasta chiudete il contorno pizzicandone i bordi, spennellate di albume i contorni e infornate.

con questa ricetta partecipo al contest di pensieri e pasticci