martedì 9 ottobre 2012

Corone e ricordi ..Zuppa di cipolle e mela rossa

Appese fuori sulla parete del porticato della mia casa romana campeggiano fiere, come coccarde rosse e dorate, corone di vario tipo: di aglio, di cipolla,  di peperoncino e pomodori. 
Stanno lì con un cipiglio un po' strafottente a guardare gli altri balconi inghirlandati di girandole e vecchi cd, formula pare di successo conclamato per mandar via qualche vecchio piccione che pigro sosta lì nei pressi. 
Così, quando al mattino tiro su la serranda per ritirare i panni asciutti o innaffiare le mie piante, sento il profumo inconfondibile di casa accarezzarmi le narici con quelle coloratissime e brillanti corone, tutte frementi e vezzose, intente a stiracchiarsi e cinguettare del viaggio lungo che hanno  fatto, dall'ultima punta più a Sud della Puglia fino a questo bizzarro cortile romano. 
Mentre Frida scappa a dirne quattro ad una farfalla che ha osato posarsi sull'edera senza il suo permesso,  chiudo gli occhi e ricordo mia nonna seduta sul muretto di casa, mentre lavora la corona di  fichi come un merletto e paziente mi spiega: 
"...perché le corone rendono la casa una regina e l'inverno meno freddo".

ZUPPA DI CIPOLLE  E MELA  ROSSA


Ingredienti:

4 cipolle sbucciate 
fior di sale integrale 
sedano 
1/2 mela rossa sbucciata 
1 c.no di conserva di pomodoro homemade (o concentrato) 
3 chiodi di garofano
1/2 spicchio d'aglio
3 tazze di brodo vegetale (ho usato quello ai funghi) 
pepe nero 
1 cucchiaio di farina di farro
olio extra vergine d'oliva Sante Le Muse

servire con 
crostini o tocchetti di pane fritto o taralli 

Tagliare le cipolle e la metà mela rossa a tocchetti piccini e sistemarle con un goccio d'olio assieme al  sedano a pezzetti , l'aglio e i chiodi di garofano in una pentola di coccio a fiamma bassa e far insaporire bene aiutandosi con il cucchiaio di legno.  Aggiungere un po' di brodo ( ho usato in questo caso il brodo ai funghi perché lo avevo in frigo  e  devo dire che il connubio è stato ottimo) e un cucchiaio di conserva di pomodoro homemade come nel mio caso o di concentrato di pomodoro e un pizzico di sale integrale fate cuocere con il coperchio aggiungendo di tanto in tanto il brodo.
 Quando le cipolle si saranno sciolte come la mela aggiungere il cucchiaio abbondante di farina di farro e amalgamate spegnendo ( cuocendola nella pentola di coccio la cottura procede anche se la fiamma è spenta) .
Servite con crostini o tocchetti di pane fritto o come nel mio caso, se volete essere più morigerati per via della dieta taralli appetitosissimi.


con questa ricetta partecipo al contest de la ginestra e il mare


lunedì 1 ottobre 2012

Questioni di razza .. Razza lessa in salsa agreste

Arrivo alla stazione Termini io, le mie valigie stracariche di libri e qualche vestito ancora leggero. Porto Frida, la mia gatta al seguito e due ore di ritardo sulle spalle colpa della linea interrotta e  della coincidenza con quella sostitutiva.
Roma fa capolino tra palazzi rossicci e antichi archi come cattedrali che ne coronano la chioma verde, periferica. Frida dorme nel trasportino mentre ripongo il libro in borsa e guardo la città farsi più vicina. Scendo dalla carrozza scimmiottando un equilibrista, il ragazzo moro e alto, salito per dare l'esame di Settembre  mosso a pietà mi aiuta nel passarmi la valigia pesante sulla banchina, ho il tempo per sistemare i manici della borsa ben fermi sotto quelli dello zaino sulle mie spalle. Attraverso il binario 21 carica come un mulo mentre ripenso a quelle creature mitologiche che sono i carrelli per i bagagli nelle stazioni, non se ne trova mai uno.
Arrivo sudaticcia e affaticata all'edicola per comprare due biglietti metro, mi metto in fila, paziente.
Una ragazza ultra chic svolta l'angolo lasciando dietro sè un profumo di caramello e vaniglia, con tacchi a spillo come compassi sul mondo e una minigonna ascellare, mentre ancheggiando porta a spasso una barboncina nera con collarino fucsia tempestato di brillantini e paillette monocrome. Sento un sibilo crescere dal trasportino verso di loro
MIAOOO FFFFTHHHHH FFFFFFFRTTTTTTHHHHHHHHHHHHHHHH
La mia gatta sa esprimere il suo essere contrariata e infastidita come pochi altri . Nel frattempo una signora si avvicina con aria affabile portandosi per mano il nipotino rubicondo e sorridente intento a mangiare la sua merenda di pane e prosciutto.
-Scusi sa ma è bellissimo il suo gatto. Guarda com'è bello caro - rivolta al bambino
-Grazieee.
Il bambino si avvicina con un lembo di prosciutto profumoso troppo vicino alla griglia del trasportino.
- Che razza è?
Non faccio in tempo a rispondere che Frida allunga la zampa e si porta dentro il pezzo di prociutto che oscillava lì nei pressi.
 Le conseguenze al gesto sono state diverse e nell'ordine:
  1. Pianto torrenziale del bambino;
  2. Tinte diverse sulla mia faccia, tipo aurora boreale;
  3. alzata di sopracciglio con misto di sdegno e vaga intolleranza da parte della signora e nei miei confronti e in quelli della mia gatta
Riflessione-la mia gatta diventa molto suscettibile quando si esprimono considerazioni razziste, a meno che certo non si stia parlando del pesce.


RAZZA LESSA CON SALSA AGRESTE





INGREDIENTI
Tranci di razza 
olio extra vergine d'oliva Sante Le Muse
aceto di vino rosso 
alloro 
timo 
aglio 

per la salsa:
aceto di vino rosso 
aglio
olio e.v.o. Sante Le Muse
prezzemolo

Far cuocere i pezzi di razza in un tegame con acqua aceto, aglio, timo e alloro (sale non ne ho messo perché era già bella salata di suo).
Scolare i pezzi  una volta cotti, pulirli e lasciarli riposare, nel frattempo lavorare gli ingredienti per la salsina a punta di coltello . Come contorno ho preparato un'insalata di fave in salamoia, lattuga e fettine di cetrioli.
PS- La razza è un tipo di pesce di molta sostanza per cui ho preferito alleggerirlo con una ricetta semplice e fresca il risultato ha superato davvero le aspettative.